mercoledì 31 agosto 2016

Giovanni Colacicchi (Anagni 1900 - Firenze 1992 ) alla villa comunale di Frosinone





Mostra su Giovanni Colacicchi (Anagni 1900- Firenze 1992 ) alla villa comunale di Frosinone;  inaugurazione 1 settembre alle ore 18.00.  La mostra resterà aperta fino al 10 settembre (secondo gli orari 10-13; 16-20). Saranno esposti 65 disegni e alcuni quadri ad olio.




http://anagniarte.blogspot.it/2014/04/anagni-omaggio-di-firenze-un-grande.html





Biografia 
N
ato in una famiglia di antica tradizione culturale cattolica, Giovanni Colacicchi compie i primi studi in seminario. Alla fine della prima guerra mondiale si trasferisce a Firenze, dove studia la pittura del primo Rinascimento, dedicandosi contemporaneamente alla poesia. Intorno al 1919 inizia ad interessarsi alla pittura di paesaggio, soggetto caro all'ambiente artistico toscano contemporaneo. Dopo il 1920 decide di concentrarsi esclusivamente sulla pittura ed è, a questa data, ben introdotto nel circolo culturale che s'incontra al Caffè delle Giubbe Rosse, dove stringe amicizia con Aldo Palazzeschi, Libero Andreotti, Raffaello Franchi e conosce il suo maestro, il pittore Francesco Franchetti. Attraverso Geraldo Cepparelli, del quale frequenta lo studio a San Gimignano, avviene l'importante incontro con Raffaele De Grada, impegnato in quegli anni nel superamento del retaggio macchiaiolo e impressionista, tramite l'elaborazione di un'immagine ferma e solida del paesaggio, sull'esempio di Cézanne. Un altro incontro fondamentale nella vita dell'artista avviene a Roma nel 1921 dove, nello studio di Carlo Socrate, conosce Onofrio Martinelli, al quale resterà sempre legato da profonda amicizia. In questi primi anni Venti, a Firenze, si trova in contatto con il clima del ritorno all'ordine, anche tramite la collettiva di Valori Plastici organizzata nell'ambito della Primaverile fiorentina del 1922; nel 1926 è tra i fondatori di Solaria, rivista di arte e letteratura, alla quale partecipa l'élite intellettuale italiana, da Giuseppe Ungaretti a Eugenio Montale a Carlo Emilio Gadda, oltre al gruppo degli artisti toscani, costituito, tra gli altri, da Baccio Maria Bacci, Italo Griselli, Gianni Vagnetti, Onofrio Martinelli. Nello stesso anno Colacicchi espone alla Prima Mostra del Novecento Italiano e, successivamente, alle mostre organizzate da Margherita Sarfatti all'estero. Nel 1930 la Saletta Fantini di Firenze presenta la prima personale di Colacicchi che, nello stesso anno, dipinge la "Donna di Anagni", uno dei suoi primi quadri di grande impegno, presentato alla I Quadriennale romana, nel quale il critico Raffaello Franchi ravvisa un omaggio alla monumentalità del Quattrocento toscano. Tra il 1931 e 1933 trascorre lunghi periodi ad Anagni, dove dipinge quadri come "Santa Maria Egiziaca" e "Giacobbe e l'Angelo" e, nel 1932 partecipa con una sala personale alla Biennale di Venezia. In questo periodo, superando ogni residua frammentarietà e casualità naturalistica, l'artista recupera gli esempi della grande pittura italiana, da Giotto ad Andrea del Castagno, a Piero della Francesca. Nell'autunno del 1935, in seguito ad una crisi sentimentale, parte per il Sud Africa, trattenendosi un anno a Città del Capo, dove dipinge opere come "Gli esuli", "Il faro di Mouillepoint", "Saldhana Bay". Nel 1937, a Roma, entra in contatto con Libero De Libero, direttore della Galleria La Cometa, presso la quale si raccolgono i pittori della Scuola romana; l'anno seguente si trasferisce nella capitale insieme alla compagna Flavia Arlotta e al figlio appena nato e tiene una personale alla Cometa, che raccoglie le opere più recenti, tra le quali alcune nature morte segnate da un'atmosfera metafisica. Nello stesso periodo ottiene la cattedra di Decorazione all'Accademia di Belle Arti di Firenze, dove insegnerà fino al 1970. Tornato a Firenze nel 1939 lavora ad un dipinto per il Palazzo di Giustizia di Milano e prepara una serie di nature morte esposte nel 1940 alla mostra del Lyceum fiorentino, in occasione della quale conosce lo storico dell'arte americano Bernard Berenson, che frequenterà fino alla scomparsa dello studioso, nel 1959. Dopo la guerra, che lo vede aderire al Partito d'Azione, Colacicchi prosegue coerentemente la propria ricerca pittorica fondando, nel 1947, il gruppo Nuovo Umanesimo, insieme ad Oscar Gallo, Quinto Martini, Onofrio Martinelli, Ugo Capocchini ed Emanuele Cavalli, con l'intento di sostenere, in polemica con le tendenze astratte, la figuratività e il realismo in pittura e scultura. Nel 1948 partecipa per l'ultima volta alla Biennale di Venezia con "Il martire e La martire". Negli anni seguenti la ricerca artistica di Colacicchi prosegue coerente e appartata, mentre l'attività pubblica si fa più intensa, con l'organizzazione di mostre personali, la realizzazione di alcuni cicli decorativi, l'attività di critico d'arte per il quotidiano La Nazione e la direzione dell'Accademia.(Testo: Gioela Massagli)

giovedì 11 agosto 2016

Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni XXIII Edizione. Anagni, 25 agosto - 4 settembre 2016


MEDIOEVO E RINASCIMENTO:
IL TEATRO E LA PIAZZA CELEBRANO L’AMORE

con Alessandro Benvenuti, David Riondino, Barbara Bovoli,
Pippo Franco, Alessandro Haber, Ennio Fantastichini,
Massimo Cardillo e Alfredo Stirati.
Targa “Città di Anagni” a Francesco Pannofino e Paolo Calabresi


Dal 25 agosto al 4 settembre prossimi, torna ad Anagni per la sua XXIII edizione il "Festival del Teatro Medioevale e Rinascimentale" e la città dei Papi si trasforma ancora una volta in un palcoscenico a cielo aperto, dando vita tra i suoi sagrati, le sue chiese, i suoi palazzi e i suoi vicoli ad un cartellone d’eccezione: per raccontare una storia che ci appartiene e che, attraverso la manifestazione e il teatro, trova nuova memoria.

Undici giornate di eventi e spettacoli che il Direttore Artistico Giacomo Zito, da poco riconfermato alla guida dell’importante rassegna ha curato, in sintonia con il Sindaco di Anagni Fausto Bassetta e l’Assessore alla Cultura Simona Pampanelli, per far conoscere ed apprezzare sempre più il Medioevo e il Rinascimento.

Diverse le location scelte per ospitare le performance in programma: dalla suggestiva Piazza Innocenzo III dominata dall’imponente Cattedrale con Bonifacio VIII sul trono alla storica Sala della Ragione del Palazzo Comunale, dalla scalinata delle Absidi al Palazzo Bonifacio VIII, dal Portico Comunale a piazza della Pace – ora piazza Giovanni Paolo II.

Luoghi suggestivi per celebrare il più suggestivo dei temi: sarà l’Amore, infatti, il comune denominatore degli spettacoli della XXIII edizione.
Un programma, quello del 2016, in cui non mancheranno grandi nomi del teatro: Ennio Fantastichini ed Alessandro Haber che, con “Le Tentazioni del Potere”, renderanno vivi i dialoghi immaginari tra i Papi Celestino V e Bonifacio VIII (4 settembre alle 21 in Piazza Innocenzo III); David Riondino, invece, proporrà alla sua maniera le storie d’amore di Boccaccio con “Bocca baciata non perde ventura” (28 agosto alle 21 in Piazza Innocenzo III); molto originale “L’Avaro” di Molière con Alessandro Benvenuti diretto dal grande regista Ugo Chiti (27 agosto alle 21 in Piazza Innocenzo III); particolarmente curiosa ed intrigante si annuncia la performance “Lucrezia Borgia: parto per tre matrimoni” con Barbara Bovoli, che si terrà nelle storiche sale del Palazzo Bonifacio VIII, il 30 agosto alle 19 e in replica alle 21; ardita l’idea del direttore Zito (sua anche la regia) di proporre un grandissimo comico italiano come Pippo Franco nelle vesti di “Brancaleone”, maschera portata al successo internazionale da Vittorio Gassman, in programma il 3 settembre in Piazza Innocenzo III alle ore 21.

Ad arricchire il fitto programma anche spettacoli teatrali-musicali come “La storia de le meraviglie del mondo” che la compagnia Verba Manent metterà in scena per la serata inaugurale del festival con Marina de Juli e il gruppo musicale Cantoantico (25 agosto alle 21 in Piazza Innocenzo III); una rilettura dell’Inferno dantesco firmata da Dario Marconcini e Massimo Salvianti (26 agosto alle 21 in piazza Innocenzo III); una “Maria Stuarda” passionale, romantica, irrazionale, rielaborata da Francesco Fanuele e interpretata dalla compagnia Seven Cults diretta da Filippo D’Alessio (31 agosto alle 21 in Piazza Innocenzo III); da non perdere, poi, nella sezione “Cantiere Giovani”, lo shakespeariano “Coriolano” con l’adattamento e la regia di Simone Ruggiero e le musiche originali di Marco Roul Marini (Absidi della Cattedrale il 2 settembre alle 21) e, nella sezione “Segnali dal Territorio”, “Le quattro lune - La notte delle donne sapienti” firmato da Monica Fiorentini e Velia Viti  e in programma il 1 settembre alle ore 21.

La sezione teorico-critica del festival sarà interamente curata dal Prof. Gaetano D’Onofrio, che si occuperà anche delle presentazioni di tutti eventi, in particolare sono da segnalare, per questa XXIII edizione, tre incontri di approfondimento, che rappresentano il nocciolo culturale su cui il festival, sin dalla prima edizione, ha fondato il suo percorso storico e scenico: nella Sala della Ragione del Palazzo Comunale, il 26 agosto alle ore 17.30 “I Sogni e le Ombre – William Shakespeare nel cinema muto” a cura di Massimo Cardillo, il 31 agosto alle ore 17.30 il “Concerto d’Arte” di Elio Crifò e, infine, il 2 settembre alle ore 17.30, la conferenza-performance “Tracce di antiche dottrine nel Cantico di Francesco di Assisi” di Alfredo Stirati.

L’edizione 2016, inoltre, sarà interamente dedicata a Giorgio Albertazzi, maestro indiscusso del teatro italiano, più volte presente negli anni alla manifestazione anagnina e scomparso solo lo scorso maggio. Nel ricordo dell’attore e regista toscano, l’Amministrazione Comunale di Anagni, assegnerà come onorificenza alla carriera la targa “Città di Anagni” a due grandi personalità del mondo del teatro e del cinema: Francesco Pannofino e Paolo Calabresi.

Un Festival tutto da vivere che torna agli antichi splendori e che si fonderà, come dichiarato dal Direttore Artistico Giacomo Zito, “a guisa di faro, su un minimo comun denominatore: la forza dell’amore. Amore reale, amore illusorio, amore umano, amore divino, erotico, metafisico … con qualsiasi attributo lo appelliamo, è e resta l’irrefrenabile, dirompente energia che può trasformare un dramma in una farsa, una commedia in una tragedia”.
Appuntamento con il XX Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale dal 25 agosto al 4 settembre, Anagni (FR).
 
Per info: www.comune.anagni.fr.it

 Ufficio Stampa HF4 – www.hf4.it
Marta Volterra marta.volterra@hf4.it 340.96.900.12
Marika Polidori marika.polidori@hf4.it 339.14.30.275
Elena Balestri  elena.balestri@hf4.it 392.30.94.345

Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni 2016 - XXIII Edizione
direzione artistica Giacomo Zito

 "Il mercante di Venezia" con Giorgio Albertazzi e Franco Castellano, 31 agosto 2014.




PROGRAMMA DEGLI SPETTACOLI


giovedì 25 agosto 2016 –  ore 21.00
Piazza Innocenzo III
inaugurazione  
LA STORIA DE LE MERAVIGLIE DEL MONDO
Giullarata tra i viaggi di Marco Polo
con Marina De Juli e il gruppo musicale Cantoantico
Ass. Cult. Verba Manent

Quando Rustichello da Pisa, prigioniero nelle carceri genovesi, narra le avventure di Marco Polo, si rivolge a imperatori, re, duchi, marchesi, conti e cavalieri. Noi abbiamo scelto di raccontare questa storia al popolo, che sa ridere delle proprie disgrazie, utilizzando la musica popolare e il linguaggio reinventato della giullarata. In scena Marina De Juli, attrice storica della Compagnia di Dario Fo e Franca Rame, e  il gruppo “Cantoantico”, che con flauti, tamburi, fisarmonica e chitarra, racconteranno una storia di vita quotidiana nella Venezia della seconda metà del 1200, in quel medioevo fatto di grandi paure, grandi invenzioni e grandi viaggi. A Venezia sbarcano crociati e mercanti di seta, di spezie, provenienti dall’India e dalla Persia: il suo molo è zeppo di trafficanti, tessitori, vetrai, marinai, e anche di ladri, prostitute, musici e giullari. Lì tutti i giorni c’è una bambina, figlia di una prostituta. E c’è anche un bambino, figlio di un mercante partito tempo prima per le Indie. Quel bambino si chiama Marco…

Prima dello spettacolo consegna della targa “Città di Anagni” a Francesco Pannofino

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venerdì 26 agosto 2016 –  ore 21.00
Piazza Innocenzo III
UN INFERNO
Un viaggio intorno all’Inferno di Dante Alighieri
un progetto di Dario Marconcini e Massimo Salvianti
scrittura scenica e regia di Dario Marconcini
Ottave del Maggio Enrico Pelosini
con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci
 e con i Cantori del Maggio di Buti (Pisa) Andrea Bacci e  Enrico Baschieridi
Arca Azzurra Teatro

Il nostro viaggio dentro l'inferno ci piace pensarlo come il lavoro di un archeologo che, al momento dello scavo, trova anfore e vasi che immediatamente pulisce a fa risplendere dei colori originali, ma trova anche tanti cocci da rimettere insieme e da far combaciare per dare loro una nuova compiutezza.
Il linguaggio della poesia orale, l'ottava cantata, che è l'espressione alta del dialetto con il suo richiamo al tempo passato, alla memoria dei vecchi e perciò pregna di nostalgia, con pudore si confronta con quella grande poesia dell'eterno e del mistero che gli attori, in una pianura attraversata da suoni, come invasi dai dannati, cercheranno di restituire in tutta la loro dolente realtà.

Prima dello spettacolo consegna della targa “Città di Anagni” a  Paolo Calabresi

sabato 27 agosto 2016 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
L’ AVARO
di Molière
adattamento e regia di Ugo Chiti
con Alessandro Benvenuti
e con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci
Arca Azzurra Teatro

Amara e irresistibilmente comica, l’opera è di bruciante modernità: “L’Avaro” molieriano riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontarci il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni. Il capolavoro di Molière, nell’adattamento rispettoso e illuminante di Ugo Chiti, vede, nella parte di Arpagone, un maestro del palcoscenico: Alessandro Benvenuti.

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domenica 28 agosto 2016 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
BOCCA BACIATA NON PERDE VENTURA
La Principessa Alatiel e altre storie d’amore di Giovanni Boccaccio
di e con David Riondino
Epoché ArtEventi

Nel novembre e dicembre 2013 Rairadio3 ha prodotto una serie di trasmissioni sul Decamerone di Boccaccio, per il settecentesimo anniversario della sua nascita. Mi fu proposto di comporre una canzone per ognuna delle giornate che venivano raccontate. Fu l’occasione fortunatissima, per me, di ripercorrere il capolavoro di Boccaccio, che mantiene intatta la capacità di intrattenere e divertire, nel senso più completo del termine. E fu anche l’occasione di ingegnarmi a portare in canzone varie novelle: Madonna Filippa, Tancredi e Guismonda,  Annechino, la Monaca, Falcone di Federigo degli Alberighi…Le novelle sono tutte rielaborate in forma di ballata, rispettando suoni e lessico del meraviglioso fraseggio di Boccaccio. E le ballate, con le loro cornici, sono inserite in una storia bellissima, anch’essa trascritta in musica: la storia di Alatiel, figlia del Sultano di Babilonia, che naufragò in terra cristiana ed era la donna più bella del mondo.

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martedì 30 agosto 2016
1a recita ore 19.00 – 2a recita ore 21.00
Palazzo di Bonifacio VIII
LUCREZIA BORGIA: PARTO PER TRE MATRIMONI
con Barbara Bovoli, Maria Laura Caselli, Chiara Di Stefano, Alessandra Fallucchi.
Ass. Cult. Teatroper

Uno spettacolo itinerante all’interno delle suggestive sale del Palazzo di Bonifacio VIII che ruota intorno alla figura di Lucrezia Borgia. Diverse figure femminili per lo stesso personaggio, ognuna a raccontare uno dei tre matrimoni contratti da Lucrezia. La passione, l’amore, le dicerie…e la figura paterna, simbolo per tutti, meno che per lei, sono gli argomenti di fragilità che affiorano da ogni luogo dove l’azione scenica si consuma.
Per una certa storiografia, soprattutto ottocentesca, i Borgia hanno finito per incarnare il simbolo della spietata politica machiavellica e la corruzione sessuale attribuita ai papi rinascimentali. La stessa reputazione di Lucrezia si offuscò in seguito all’accusa di incesto, rivolta da Giovanni Sforza alla famiglia della moglie, a cui si aggiunse in seguito la fama di avvelenatrice, dovuta in particolare alla tragedia omonima di Hugo , musicata in seguito da Donizetti: in questo modo la figura di Lucrezia Borgia venne associata a quella di “femme fatale” partecipe dei crimini commessi dalla propria famiglia.


mercoledì 31 agosto 2016 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
MARIA STUARDA – LE DONNE E IL POTERE
dall’opera di Friedrich Schiller – rielaborazione di Francesco Fanuele
con, Maddalena Rizzi, Maria Cristina Fioretti, Carmen Di Marzo, Marco Prosperini, Andrea Murchio, Bruno Governale, Mario Focardi
scenografie Tiziano Fario
costumi Silvia Gambardella
musiche Eugenio Tassitano
regia Filippo d’Alessio
Ass. Cult. Seven Cults

La vicenda di due figure imponenti - Maria Stuarda ed Elisabetta I - è quanto mai attuale. Due donne al potere: la protestante Elisabetta I, regina d'Inghilterra, e la cattolica Maria Stuarda, regina di Scozia. Maria: l’eroina romantica, passionale, irrazionale, debole nel governare e nutrita dall’amore divino fino a diventare l’icona della martire; Elisabetta: una fine mente politica, energica, dura - soprattutto con se stessa - che rinuncia  alla vita sentimentale per il potere. Il dramma ruota intorno alla fondamentale antitesi amore – politica: da un lato il mondo di Maria, che è amore, bellezza, moralità e morte trasfiguratrice; dall’altro il mondo di Elisabetta, che è politica, necessità ipocrisia e trionfo apparente. E intorno ad esse ruota un universo maschile che a loro si aggrappa. Un crescendo serrato verso la catastrofe, il fatale tratto di penna di Elisabetta che suggellerà la sentenza e segnerà la sorte di Maria.

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giovedì 1 settembre 2016 ore 21.00
Piazza della Pace – Giovanni Paolo II
SEGNALI DAL TERRITORIO
LE QUATTRO LUNE
Ovvero La Notte delle Donne Sapienti
di Monica Fiorentini e Velia Viti
con Emanuele Capecelatro, Patrizia Ciabatta, Daniele Miglio, Annalisa Renzulli, Mauro Ascenzi, Andrea Di Palma, Priscilla Muscat, Serena Sansoni, Samantha Chiavarelli, Giorgia Quintiliani, Giorgio Quintiliani - canto Margherita Quintiliani
coreografie Samantha Chiavarelli
costumi Isaura Bruni
Ass. Cult. Manaus Opera

Alla notte di San Giovanni sono legati innumerevoli incantesimi, riti e credenze: gli accorgimenti contro le streghe riunite nei sabba; la raccolta delle erbe medicinali influenzate da un potere particolare…è la notte degli innamorati, in cui i sogni sono veritieri e l’impossibile si avvera; ed è la notte più propizia ai matrimoni.
“La Notte delle Donne Sapienti”, attinge a piene mani da questo ricchissimo bacino di tradizioni, cultura, curiosità, espressioni popolari, unendo il teatro, la danza e la poesia.
Divertendo e affascinando il pubblico con atmosfere piene d’immagini suggestive, lo spettacolo punta ad affrancare la figura della “Donna Strega” dal ruolo di fattucchiera ammaliatrice, emarginata e in molti casi bruciata viva, riproponendola invece come donna emancipata, curatrice, carismatica e non sottomessa all’uomo, e per questo osteggiata e spietatamente condannata da una società patriarcale.
La Badia della Gloria è l’ambientazione ideale per ricreare la magica e misteriosa atmosfera notturna nella quale si muoveranno i personaggi, reali e fantastici, della performance teatrale.

In tale data è previsto, in occasione dell’arrivo dei pellegrini della Via Francigena (Anno dei Cammini  - Via Francigena Collective Project 2016) un evento di accoglienza sul tema.
Orario ed evento in corso di definizione.
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venerdì 2 settembre 2016 ore 21.00
CANTIERE GIOVANI
Absidi della Cattedrale
CORIOLANO
di William Shakespeare
adattamento e regia di Simone Ruggiero
con Luca Avallone, Laura Monaco, Nicolas Zappa, Andrea Carpiceci, Matteo Vignati, Matteo Milani, Matteo Antonucci, Andrea Polia, Federico De Luca, Chiara della Rossa
musiche originali di Marco Raoul Marini
costumi di Giulia Pagliarulo e Marika Argentini
Ass. Cult. Drakkar

Lo spettacolo si è aggiudicato il primo premio “Salviamo i Talenti” indetto dal Teatro Vittoria di Roma. I giovani attori, in gran parte diplomati al Centro Sperimentale di Cinematografia, hanno già lavorato per le messe in scena shakespeariane di Gigi Proietti al Globe Theatre di Roma o partecipato a produzioni televisive, come Luca Avallone, che interpreta il ruolo del protagonista della tragedia.
Coriolano è stato riletto come la tragedia di un uomo che non sa adattarsi alle ipocrisie della vita politica: un eroe contemporaneo, al pari di quelli che riscuotono moltissimo successo in alcune serie televisive americane del momento, perché possiedono una complessità di carattere che li rende tanto più affascinanti quanto più mostrano le ferite della loro debolezza.
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sabato 3 settembre 2016 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
BRANCALEONE E LA SUA ARMATA
Il lato tragicomico dell’esistenza umana
di e con Pippo Franco
e con Gigi Miseferi, Paolo Perelli, Tonino Tosto, Mauro Fanoni, Alessandra Flamini, Sabrina Crocco,
Sara Adami
costumi di Saverio Galano
regia di Giacomo Zito
Ass. Cult. Teatroper – Ass. Cult. La Fenice

Brancaleone, di ritorno dalla Terra Santa, grazie agli imprevisti che deve fronteggiare, si rende conto di aver vissuto metà della sua esistenza come uomo d’armi, mentre l’altra metà, quella dell’esperienza dell’amore e della visione spirituale dell’essere, gli è rimasta sconosciuta. Aiutato dal chierico Colombello, Brancaleone e la sua improbabile armata vivono una serie di avventure, al limite del grottesco, che portano il cavaliere verso una consapevolezza di sé sempre maggiore. Le sorprese si susseguono ad ogni scena dello spettacolo, e un finale inaspettato suggella le avventure dell’armata in una commedia ricca di azione e di spunti di riflessione che, cavalcando un umorismo - spesso involontario - rappresentano nel modo più sorprendente possibile il lato tragicomico dell’esistenza umana. Sulla scena un grande mattatore veste i panni della maschera inventata e interpretata da Vittorio Gassman: Pippo Franco.

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domenica 4 settembre 2016 ore 21.00
Piazza Innocenzo III
LA TENTAZIONE DEL POTERE
dialoghi immaginari tra Celestino V e Bonifacio VIII
da “ L’avventura d’un povero cristiano “ di Ignazio Silone
recital con Alessandro Haber e Ennio Fantastichini
esecuzioni musicali dal vivo Nicola Pignatiello
Ass. Cult. Teatroper

L'avventura d'un povero cristiano è l'ultima opera letteraria di Ignazio Silone: con questo romanzo vinse il Premio Campiello nel 1968. Nel testo campeggia il tema fondamentale del rapporto fra l'individuo e la Chiesa, e vuole quindi fornire una reinterpretazione attualizzata della burrascosa vicenda di Papa Celestino V, il papa del “gran rifiuto” che, dopo un certo periodo di pontificato, rinunciò alla carica per tornare a condurre una vita normale. Lo scontro tra Celestino e il suo successore Bonifacio VIII è lo scontro tra due atteggiamenti nei confronti del potere, entrambi “a fin di bene”. Le voci di due grandi interpreti del teatro e del cinema italiani come Haber e Fantastichini faranno rivivere quel momento travagliato della storia della Chiesa, che tante implicazioni ha peraltro avuto con la città di Anagni e con il territorio che la circonda.

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Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni 2016 - XXIII Edizione
PROGRAMMA E CALENDARIO DEGLI EVENTI DIDATTICI

Venerdì 26 agosto 2016 ore 17:30
Sala della Ragione
I SOGNI E LE OMBRE
William Shakespeare nel cinema muto
A quattrocento anni dalla morte
a cura di Massimo Cardillo
Una antologia di preziose e affascinanti citazioni da film shakespeariani dal 1899 al 1929, anno del primo adattamento shakespeariano del cinema sonoro, con “La bisbetica domata” di Sam Taylor.
Sangue, tradimenti, passione, amore, morte, ombre e nebbie della coscienza: Shakespeare è veramente il più grande sceneggiatore i tutti i tempi, il più grande direttore della fotografia di tutti i tempi.

mercoledì 31 agosto  2016 ore 17.30
Sala della Ragione
CONCERTO D’ARTE
a cura di Elio Crifò – Ass Cult. La Fenice
L’Arte, la Cultura e il Pensiero sono le vere droghe dell’uomo, quelle sostanze stupefacenti che ci fanno approdare in mondi sconosciuti, in emozioni psichedeliche, in “sballi” che non finiscono mai! E invece, la Storia dell’Arte viene spesso proposta in modo noioso e totalmente estranea alle nostre vite, tanto che molti si chiedono: ma a che serve studiarla? Se non sono un’ architetto o uno storico… ma che mi interessa delle Cattedrali, di Giotto, di Caravaggio e di Picasso?
Questo è uno spettacolo che risponde proprio a queste domande, attraverso un percorso non convenzionale ed emozionante, all’interno dei mille anni del Medioevo.

venerdì 2 settembre 2016 ore 17.30
Sala della Ragione
TRACCE DI ANTICHE DOTTRINE NEL CANTICO DI FRANCESCO D'ASSISI
a cura di Alfredo Stirati
Una rilettura originale del Cantico, effettuata dopo un accurato esame del testo redatto da Francesco, che può essere collocato lontano non solo dalla cupa religiosità medievale, ma anche dal pregiudizio che colloca l’essere umano al vertice della scala degli esseri, come dominatore sovrano. Il concetto di fratellanza, esteso a tutte le creature, siano esse animate o inanimate, rivela  come l’Autore aderisca ad una visione delle cose di tipo orientaleggiante, per cui esse vengono equiparate all’essere umano che, lungi dal dominarle, respingerle o sfruttarle, deve armonizzarsi con loro, amministrandole saggiamente. A tal fine, verrà effettuata una lettura integrale del Cantico, commentato verso per verso, riscontrando evidenti tracce di antiche dottrine che possono riallacciarsi all’enoteismo, alle radici più autentiche del culto solare, alla dottrina precristiana e di origine greca dei quattro elementi, ad influssi alchemici, alla immanenza della divinità presente ovunque e quindi anche nell’essere umano, non relegata in cieli lontani ed inaccessibili.

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Immagini di alcuni spettacoli della XXIII Edizione del Festival del Teatro Medievale e Rinascimentale di Anagni. Foto di Marco Bonomo.