giovedì 30 maggio 2013

Alatri - Italo Turri detto Monzon “La Poetica della Testimonianza”

                                                         
                                                               Sabato 1 giugno 2013 alle ore 18.30
Chiostro di San Francesco

Inaugurazione della mostra

Italo Turri – Monzon
“La Poetica della Testimonianza”

A cura di Anna Turri
1-20 giugno 2013

Italo Turri, in arte detto “Monzon” (Anagni, 1926-1995), è uno straordinario pittore, che ha lasciato nei suoi dipinti e collage, realizzati con deciso segno espressionista, la semplice e vigorosa denuncia contro il male del secolo XX: l’emarginazione e il tragico disagio dell’uomo, schiacciato dalle leggi dell’egoismo e dell’“apparire”. Esse sono una potente denuncia della logica disumana della società consumistica e materialista ...leggi tutto da artit.it

sabato 25 maggio 2013

Cittadini di Anagni di cui essere orgogliosi. - TAB'S - Gruppo musicale.

Dal loro sito tabsband.

Tab's 100 live, nasce nell'agosto del 1994. dalle ceneri di tre situazioni musicali differenti e distanti tra esse. musica leggera. rock e musical si fondono in questa nuova esperienza fatta di gusti diversi e di culture diverse, ma anche fatta di amicizia, voglia di fare, amore per la musica e per tutto quello che la rappresenta. insomma. questo 'piccolo vapore di note' che parti' nell'estate del 94 ancora oggi percorre le polverose 'road' della nostra regione. progetto alla mano, alla ricerca di un obiettivo 'musicale' da raggiungere o forse solamente da 'sfiorare'...segue 
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Tabs - Live in Napoli Plebiscito Place

giovedì 16 maggio 2013

Cittadini di Anagni di cui essere orgogliosi. Emidio Spinelli - Filosofo.

EMIDIO SPINELLI, nato ad Anagni nel 1960, è professore di Storia della filosofia antica nell'Università di Roma “La Sapienza” e collabora col Centro di studio del pensiero antico, sezione del Lessico Intellettuale Europeo e Storia delle idee (C.N.R.). Ha pubblicato numerosi articoli su diversi temi di filosofia antica (Presocratici, Socrate, Platone, papiri letterari e filosofici greci). In questo ambito di ricerca si è occupato soprattutto di scetticismo antico, traducendo e commentando due scritti di Sesto Empirico: Contro gli etici e Contro gli astrologi (Napoli, Bibliopolis 1995 e 2000). Ha in corso di realizzazione una edizione elettronica di tutte le testimonianze su Socrate e i Socratici (sulla base dell'edizione cartacea delle Socratis et Socraricorum Reliquiae a cura di G.Giannantoni). Ha tradotto lo scritto inedito di Hans Jonas: La domanda senza risposta. Alcune riflessioni su scienza, ateismo e la nozione di Dio, Genova, Il Nuovo Melangolo 2001).



Spinelli: il potere nel pensiero antico.

Emidio Spinelli, in questo video, parla della fondamentale importanza che la polis greca ebbe nella nascita della politica e nell'organizzazione del potere. Pericle e coloro che lo circondarono, vale a dire i sofisti, operarono degli aggiustamenti fondamentali sul funzionamento della polis e gettarono le basi dell'esercizio del potere, basi che saranno sfruttate nei secoli a venire. Protagora volle addirittura insegnare una techné, ossia un'arte della politica che educasse i giovani della società "bene" ateniese. Socrate, dal canto suo, mise l'accento sulla legge come indispensabile collante sociale della comunità politica. Mentre Platone vide nei filosofi i veri candidati all'esercizio del potere, perché non avevano alcun interesse personale e materiale nel farlo e quindi erano liberi di applicare l'idea del bene alla politica. Aristotele ebbe una concezione del potere politico basato su quattro principi basilari, tra i quali la turnazione delle cariche politiche. Anche per lui è centrale la legge, che deve essere mantenuta e tramandata tramite una precisa educazione.
VIDEO DA RAI FILOSOFIA. IL SOGNO. - STORIA DELLA FILOSOFIA

Anagni - Giovedì filosofici presso il convitto Principe di Piemonte.

ANAGNI - Da una collaborazione fra l' Istituto d'istruzione Superiore di Anagni e l’Università Sapienza di Roma si è creato il progetto dei «Giovedì filosofici» nel corso dei quali alcuni professori della Sapienza terranno delle conferenze per illustrare il pensiero di alcuni filosofi, calato nella società contemporanea per analizzala e comprenderne meglio i meccanismi. Il progetto partirà da Giovedì 16 Maggio alle ore 16.00 in cui il prof. Emidio Spinelli, professore associato di Storia della filosofia antica, terra la prima conferenza dal titolo «Giustizie a società: fra la Repubblica di Platone e La politica di Aristotele». Il relatore si propone di rispondere alla domanda: «Si può realizzare la giustizia e garantire alle generazioni future una vita buona»? Il ciclo di incontri proseguirà giovedì 23 maggio alle ore 16:00 insieme al prof. Carlo Cosmelli, professore associato di Fisica nei Corsi di Laurea in Ingegneria Energetica e Filosofia, con la conferenza dal titolo «Come la relatività e la meccanica quantistica cambiano la visione del mondo che ci circonda e la nostra vita quotidiana»
L’ultimo incontro è in programma per giovedì 30 Maggio alle ore 16:00: il prof. Stefano Petrucciani, professore ordinario di Filosofia Politica alla Sapienza di Roma, terrà l' ultima conferenza dal titolo «Hobbes e i paradossi della giustizia», nel corso del quale sarà affrontato il tema della giustizia in Hobbes. 
Tutti gli incontri si terranno presso il teatro del convitto Principe di Piemonte con ingresso gratuito.
Da ilgiornalino.net

sabato 11 maggio 2013

Cittadini di Anagni di cui essere orgogliosi. Di Stefano Antonino - Pittore.

                    
                     Il giorno di inizio della rassegna d'arte
"La Fenice" (la metafora dell'arte) curata Carlo Tarda, presso Hernica Saxa (BancAnagni), è stato dedicato al pittore  Antonino Di Stefano.       
Questo grande artista ha portato nella sua pittura la luce e colori mediterranei della Sicilia, che giovanissimo ha  lasciato  per motivi di  lavoro.
Di seguito le considerazioni di due studiosi d'arte.

Antonino Di Stefano nasce il 9 giugno 1936 a Catania; sin da giovanissimo manifesta il proprio interesse per l'arte ed in particolare per il disegno e la pittura: impara i primi rudimenti osservando di nascosto gli abili decoratori dei carretti siciliani e coltivando la propria passione come autodidatta fino ai primi anni '60. Frequenta corsi di pittura e disegno a Milano, perfezionandosi all'Accademia Artisti Associati, diretta da Franco Mosca e che annovera tra i docenti artisti del calibro di Rino Albertarelli, Lello Cremonesi e Giorgio Tabet.
Nella seconda metà degli anni '60, Antonino Di Stefano inizia a partecipare a numerose mostre collettive, ottenendo spesso riconoscimenti e premi, proponendosi come artista innovativo pur restando immerso nel filone della grande tradizione pittorica classica. Di Stefano, infatti, studia attentamente le opere dei grandi maestri del passato, quali Leonardo, Raffaello, Caravaggio, Chardin e Delacroix, traendone ispirazione e "filtrandone" l'opera con il gusto antico ed i colori della propria terra natia.
Negli anni 70 e '80 continua ad esporre le proprie opere ottenendo un crescente successo di critica e di pubblico. Nel 1979 alcune opere dell'autore vengono acquistate per il Museo Universitario di Santa Clara (USA).




A partire dalla seconda metà degli anni '80, Antonino Di Stefano dirada la propria partecipazione a mostre collettive. Sviluppa in questo periodo un crescente interesse verso le rappresentazioni artistiche di tempi, personaggi ed atmosfere passate: nascono così dall'abilità del suo dipingere, numerose opere dedicate ai "mestieri scomparsi" e due grandi tele sui miti greco-italici.
Nel 1998 realizza ad Anagni (FR) una mostra antologica dei suoi lavori, che riscuote un grande successo. Negli anni successivi, continua a dipingere, pur con crescenti difficoltà legate al proprio stato di salute. Nel 2002 realizza una grande tela per la Chiesa di S. Giuseppe Artigiano ad Anagni.
Nel 2003, paralizzato nel lato destro del corpo, scopre attraverso questo stato d'essere nuova linfa creativa, con estrema difficoltà, ma con grande perseveranza, e dalla fine del 2004 riprende a dipingere, utilizzando la mano sinistra. Ne deriva una pittura per alcuni versi "più libera", forse meno attenta alla precisione del tratto, ma vibrante e con sentita ricerca del colore e delle sue infinite possibilità espressive.
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Di Stefano è sensibile al bello, inteso come "un'unità di relazioni formali fra le nostre percezioni sensibili" (Herbert Read); nei suoi quadri, siano in essi rappresentate figure umane, nature morte o paesaggi, vi è ricorrentemente un buon rapporto tra forma, superficie e massa degli oggetti", ciò che produce una sensazione di piacere e gratificazione nel fruitore dell'opera. Da quando dipinge con la mano sinistra, certo non per sua vocazione, ha mostrato una maggiore libertà espressiva, impregnata di precarietà, che rende i temi affrontati più vicini alla realtà esistenziale dell'uomo moderno. La natura è il punto di riferimento della pittura di Tonino, ma non lo si può definire né un romantico in chiave moderna, né un realista... egli ritiene che "la natura costituisce la fonte di stupende rappresentazioni che coinvolgono l'anima e producono notevoli emozioni". (E. Fanciulli)

Anagni - La "ricerca del bello" nelle opere di Antonino Di Stefano